Patto di responsabilità sociale, il metodo concertativo torna al centro del dibattito pubblico

Come potete immaginare, con l’avvio effettivo dell’attività parlamentare il tempo da dedicare al mio blog si è ridotto in maniera evidente ma, nonostante questo, quando possibile ho sempre il piacere di condividere con voi alcune mie riflessioni sui fatti del momento.
Quando ho letto il comunicato inviato da Confindustria Siracusa avente per tema la proposta di approvazione di un Patto di responsabilità sociale tra associazioni di categoria, sindacati, ordini professionali, università, associazioni ambientaliste e terzo settore sono rimasto favorevolmente colpito per almeno due motivi.
Il primo è legato ad un mio cruccio di sempre e cioè al ritorno al metodo concertativo per tutte le scelte strategiche legate ad un territorio. Forse può sembrare banale, ma resto convinto che il confronto tra tutti gli attori protagonisti di una determinata decisione politico-amministrativa sia un atto necessario ma soprattutto utile al fine di evitare polemiche, problemi se non addirittura veri e propri scontri. Penso ad esempio alla recente sentenza del Tar che ha bocciato il Piano Paesaggistico di Siracusa, in definitiva proprio per mancanza di una seria concertazione.
Il secondo motivo di soddisfazione è legato ad una metodologia di lavoro che anche io ho deciso di attuare una volta eletto. Come noto infatti, ancor prima di insediarmi ho cominciato un vero tour de force di incontri con parti sociali, istituzioni e stakeholder, al fine di iniziare ad avere un’idea, certamente parziale ma quanto meno dai solidi presupposti, delle necessità del territorio. E vedere che un’importante organizzazione come Confindustria Siracusa – che ho ovviamente incontrato nel corso dei miei appuntamenti propedeutici all’insediamento – ha deciso di tradurre in fatti concreti questa idea non può che trovare la mia più ampia soddisfazione.
Insomma, si tratta di un importante passo avanti nel quale sembra prevalere finalmente la capacità di condivisione tra tutti gli attori; è necessario dunque ripartire stigmatizzando però gli errori del passato (vedi l’inefficace Tavolo del Lavoro) ma soprattutto intavolando discussioni senza pregiudizi e senza veti. E su questo versante trovo molto positiva ad esempio la presenza in questo Patto di responsabilità sociale anche delle associazioni ambientaliste.
Per quanto mi riguarda, e non potrebbe essere diversamente, mi metto a disposizione per quello che compete al mio ruolo e alle mie funzioni di parlamentare regionale. Forse, finalmente, insieme riusciremo a dare una nuova prospettiva al nostro territorio e ai suoi cittadini.