DDL Numero 488 del 15.01.19

Onorevoli colleghi,
il presente disegno di legge riguarda la promozione di un modello economico innovativo, noto come ‘economia circolare’. Nell’ultimo decennio la nozione di economia circolare ha guadagnato rilevanza a livello globale per la sua capacità di contrapposizione al classico sistema economico lineare il quale, per sua stessa natura, sta mettendo a dura prova le capacità sostentative del nostro pianeta. Basandosi sull’innovazione dei sistemi produttivi e sulla rivalutazione dei prodotti (sia tecnici che biologici) un’economia circolare mira, attraverso l’innovazione tecnologica e una migliore gestione delle risorse, a rendere le attività economiche più efficienti e meno impattanti per l’ambiente. La transizione verso un’economia efficiente nell’uso delle risorse, a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici costituisce la rinnovata sfida a livello mondiale per raggiungere una crescita sostenibile ed inclusiva. Con una popolazione mondiale di più di 9 miliardi di persone prevista per il 2050 e la rapida crescita economica dei paesi in via di sviluppo, la domanda di risorse naturali, in particolare di materie prime, si prevede continuerà a crescere in maniera esponenziale nei prossimi decenni. Tale tendenza determinerà anche un aumento degli
impatti ambientali e climatici qualora non si adottino politiche e misure per un uso più efficiente delle risorse.
In questo contesto, la diffusione di un modello circolare di produzione e consumo costituisce un elemento di importanza strategica per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità e rappresenta al contempo un fattore per rilanciare la competitività del nostro territorio.
Il modello dell’economia circolare mira al miglioramento delle dimensioni socio-economiche, ambientali e culturali del nostro territorio attraverso l’implementazione e divulgazione dei suoi principi fondatori. Esso rappresenta un’opportunità per:
a) la diffusione di nuovi modelli di business;
b) la creazione di un nuovo network tra e per le imprese ed i professionisti;
c) promuovere le eccellenze del territorio operanti all’interno di un’economia circolare;
d) creare nuove tipologie di occupazione;
e) affrontare in maniera sistemica temi come le smart cities, la sharing economy, la green economy;
f) offrire una occasione di formazione su temi innovativi per università, scuole e privati.
Quando parliamo di economia circolare dobbiamo avere la capacità di immaginare nuovi scenari, nuove tecnologie e nuovi prodotti su un orizzonte temporale e spaziale molto più ampio di quello ordinario. Il binomio impact-performance non deve essere più limitato al normale ciclo di vita del prodotto ma dovrebbe essere pensato fin dall’origine in una perpetuazione del ciclo stesso che passa dal riuso, dal riciclo a fine vita e, quindi, dalla creazione di nuove occupazioni. In tale contesto, lo studio della recuperabilità dei materiali o della possibilità di assemblare i prodotti diventano centrali e costituiscono una sfida importante per chi è chiamato a fare innovazione, anche dando impulso a nuove economie
creative, solidali, verdi e della conoscenza. Un modello di economia circolare può portare benefici a tutti i settori produttivi del nostro territorio, come quello industriale o agricolo, per citarne alcuni.
La sostenibilità ambientale e l’innovazione sono tematiche che oggi, divulgandosi sempre più, rappresentano una grande scommessa per favorire una prosperità durevole e migliorare il benessere di un territorio e dei cittadini che vi abitano. Si ritiene che attraverso la sensibilità collettiva ed il dialogo si possa attivare la necessaria cooperazione con gli organi istituzionali ed attori privati nel campo economico e sociale per favorire un modello di economia circolare. Sviluppare tali potenzialità coinvolgendo attori nazionali ed internazionali rappresenta uno degli elementi essenziali per lo sviluppo del nostro territorio.
Per ottenere tale obiettivo è opportuno istituire percorsi di promozione di tale modello, finalizzati a promuovere i benefici che lo stesso potrebbe apportare al nostro territorio nonché alle realtà economiche che operano già nel contesto di un’economia circolare ma che, nella maggior parte dei casi, non godono di un adeguato livello di diffusione presso la collettività.
Sulla base delle analisi svolte, si ritiene che per raggiungere lo scopo risulta essenziale istituire un ‘Osservatorio regionale euro-mediterraneo sull’economia circolare’. Più precisamente, si tratta di un organo al quale sarà affidato il compito di rilevare, stimolare e monitorare tutte quelle attività e progettualità che mirano all’implementazione e divulgazione di un modello di economia circolare sul nostro territorio. Tale azione dovrà poi essere affiancata dall’attivazione di strumenti che possano supportare adeguatamente
l’osservatorio nella gestione di un modello economico afferente all’economia circolare sul territorio.
L’osservatorio regionale dovrà godere di un riconoscimento istituzionale adeguato a promuovere il modello dell’economia circolare sul nostro territorio ma anche, vista la posizione geografica strategica in cui si colloca la Regione Sicilia, un ruolo di impulso
inerente alle tematiche connesse all’economia circolare su un ambito euro-mediterraneo.
DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE
Art. 1.
Oggetto e finalità
- La Regione promuove la realizzazione e la diffusione sul territorio regionale di un modello di economia circolare (EC).
- Per diffondere sul territorio regionale il modello di EC la Regione Siciliana favorisce l’interazione tra diversi settori produttivi e la adozione di programmi di informazione sul modello adottato.
- L’implementazione di un modello di economia circolare sul territorio della Regione avviene anche mediante l’istituzione di un osservatorio regionale euromediterraneo dell’economia circolare (OREMEC).
- L’OREMEC è composto da un team di esperti sul tema dell’economia circolare i quali definiscono il modello di EC e si avvalgono dell’ausilio di strumenti di monitoraggio per verificare l’implementazione dello stesso.
Art. 2.
Definizione di economia circolare
- Si definisce economia circolare un’economia dotata di caratteristiche di autorigenerazione. Un’economia circolare è alimentata da due tipi di materiali: biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
- 2. La pianificazione di un’economia circolare crea un sistema economico basato sul riutilizzo dei materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.
Art. 3.
Figure professionali
- L’OREMEC si avvale della seguente struttura organizzativa: un Presidente, un Segretario Generale (SG), cinque Responsabili Tecnici per le aree di interesse dell’economia circolare rappresentanti i settori identificati all’interno del Pacchetto dell’Economia Circolare approvato dal Parlamento Europeo (plastica, materiali di scarto critici, bio-masse, costruzioni, scarti alimentari), un Responsabile animazione territoriale e networking (RAN), un Responsabile amministrativo e finanziario (RAF), un Responsabile della comunicazione (RdC) ed un Segretario organizzativo e amministrativo (SOA).
- Il Presidente della Regione, entro 90 giorni dalla approvazione del presente disegno di legge, emana lo schema di regolamento per la definizione delle competenze e dei titoli necessari per ciascuna delle figure della struttura organizzativa di cui al comma 1 del presente articolo.
Art. 4.
Certificazione di Circolarità
- L’OREMEC rilascia la certificazione di circolarità ai soggetti pubblici e privati che dimostreranno di avere un approccio circolare nella gestione delle proprie attività produttive. Tale certificazione attesta il modus operandi dei soggetti coinvolti. Il rilascio della certificazione è subordinato alla verifica della circolarità del ciclo produttivo: le attività di acquisizione dei materiali, di produzione, di trasporto e promozione rispettano i principi fondanti di un’economia circolare.
- L’OREMEC effettua ispezioni e controlli presso i soggetti pubblici e privati già in possesso della certificazione di circolarità al fine di verificare la permanenza dei requisiti e delle condizioni richieste per il rilascio ed il mantenimento della certificazione acquisita.
- L’inosservanza delle prescrizioni contenute nel Regolamento per la Circolarità , di cui al successivo Art.8, comporta l’irrogazione delle sanzioni ivi previste e l’eventuale revoca della certificazione.
Art. 5.
Elenchi delle aziende e dei professionisti
- Per favorire la creazione di un modello intersettoriale di cooperazione tra le attività produttive del territorio, l’OREMEC costituisce elenchi delle aziende e dei professionisti che adottano il modello di EC nell’esercizio delle proprie attività nonché l’elenco di progetti che costituiscono esempi di buone pratiche nel processo di transizione verso un’economia circolare.
- Gli elenchi di cui al comma 1 sono suddivisi per settore di attività e, ove pertinente, per dimensione aziendale (microimprese, piccole, medie e grandi imprese).
Art. 6.
Strumenti di supporto all’OREMEC
- Le attività di promozione, monitoraggio ed implementazione del modello di EC vengono effettuate con l’ausilio di idonei strumenti informatici e piattaforme web specifici per il tema dell’economia circolare.
- L’uso degli strumenti di supporto è volto ad un tempestivo monitoraggio degli indicatori di diffusione del modello di EC sul territorio regionale e nell’area euro-mediterranea.
Art. 7.
Regolamento dell’Osservatorio Regionale Euro-Mediterraneo dell’Economia Circolare e della certificazione di circolarità.
- Il Presidente della Regione, entro 90 giorni dalla approvazione del presente disegno di legge, emana lo schema di regolamento per la definizione delle competenze e dei titoli necessari per ciascuna delle figure della struttura organizzativa di cui al comma 1 dell’articolo 3 e per la certificazione di circolarità di cui all’articolo 4.</li
- Contestualmente alla emanazione dello schema di regolamento di cui al comma 1, il Presidente della Regione nomina i primi componenti della struttura organizzativa di cui all’articolo 3.
Art 8.
Statuto
- Il Presidente della Regione, entro 90 giorni dalla approvazione del presente disegno di legge, emana lo schema di statuto dell’OMEREC.
Art 9.
Costi
- Il Presidente della Regione, entro 90 giorni dalla approvazione del presente disegno di legge, definisce i costi necessari per la istituzione ed il funzionamento dell’OMEREC e delle attività di promozione ad esso annesse dell’OMEREC.
Art. 10.
Norma finale
- La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
- È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.