DDL Numero 528 del 26.03.19
Onorevoli colleghi,
la Regione Siciliana è classificata tra le regioni meno sviluppate dell’Unione europea nell’attuale ciclo di programmazione dei fondi europei, 2014-2020, poiché il reddito medio pro capite della popolazione è inferiore al 75% della media europea. Si tratta della medesima classificazione che è stata attribuita alla nostra Regione nel periodo 2007-2013 (durante il quale il nostro territorio rientrava nell’obiettivo Convergenza) e nel periodo 2000-2006 (Obiettivo 1), cioè da quando esiste la politica di coesione economica e sociale.
Nonostante gli sforzi dell’Amministrazione regionale e le norme approvate da questo Parlamento si può affermare senza timore di smentita che la capacità di spendere i fondi europei da parte della Regione Siciliana presenta ampi margini di miglioramento sotto il profilo dell’assorbimento ma soprattutto per quanto concerne la qualità degli interventi.
Occorre promuovere una maggiore partecipazione della cittadinanza tutta nelle fasi di programmazione ed attuazione dei Programmi Operativi Regionali (cd. POR) o nei Programmi di Sviluppo Rurale (cd. PSR). Parallelamente è necessario avviare dei percorsi di avvicinamento degli Enti Locali al mondo dei finanziamenti dell’Unione europea, sia diretti che
indiretti.
I risultati dei cicli di programmazione che si sono sin qui succeduti impongono un ripensamento delle logiche di funzionamento. L’intervento di questo Parlamento, si ritiene, deve rivolgersi ad un miglioramento della cultura della cittadinanza europea che si concretizzi nella realizzazione di una osmosi tra chi programma e chi utilizza i fondi. Solo con un reale coinvolgimento dei destinatari finali sarà possibile la definizione di Programmi realmente orientati ai bisogni del territorio.
A tale scopo è imprescindibile la realizzazione di snodi territoriali decentrati rispetto alla sede dei Dipartimenti regionali che svolgono il ruolo di Autorità di Gestione dei Programmi europei. Luoghi dove possano concentrarsi risorse umane specializzate che conoscano i regolamenti e le direttive europee e sappiano promuoverle presso la cittadinanza e che sappiano nel contempo recepire le istanze che sorgono a livello locale e convogliarle in fabbisogni di sviluppo. Tale passaggio è fondamentale per incrementare la qualità e la quantità di progetti per i quali viene richiesto il supporto dei fondi europei. Spesso, infatti, progetti non adeguati sono alla base di tempi di realizzazione incompatibili con le tempistiche della programmazione europea. Ma una assistenza tecnica decentrata a livello locale potrebbe intervenire a correggere sul nascere eventuali difetti di impostazione, stimolare la progettazione in quegli ambiti in cui l’Unione europea concentra i finanziamenti, supportare coloro che, meno esperti, hanno bisogno di un supporto per comprendere le norme e le logiche proprie del funzionamento dei singoli fondi. La platea di destinatari di un tale intervento, quindi, potrebbero essere molto ampia sino ad includere imprenditori, studenti, cittadini, insegnanti, funzionari pubblici e via dicendo.
DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE
Art. 1.
Finalità
- La Regione Siciliana promuove la cultura della cittadinanza europea e la diffusione di servizi informativi e di consulenza per l’accesso ai fondi dell’Unione europea.
Art.2.
Programmi di formazione europea
- L’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale approva annualmente il bando per la formazione permanente di esperti nel campo del diritto dell’Unione europea e delle tecniche di accesso ai finanziamenti europei, allo scopo di diffondere piena conoscenza delle procedure in materia di accesso ai fondi dell’Unione europea.
- Il bando contempla la predisposizione di corsi per la formazione dei dirigenti regionali e degli enti locali siciliani nonché degli studenti delle scuole secondarie superiori siciliane a partire dal terzo anno.
Art.3.
Assistenza tecnica decentrata
- Entro 180 giorni dalla pubblicazione della presente legge la giunta regionale individua sedi, strutture e modalità operative per costituire degli snodi amministrativi atti a fornire assistenza tecnica alla programmazione, all’attuazione ed al monitoraggio dei fondi dell’Unione europea.
- Nel territorio di pertinenza di due liberi consorzi comunali (ex province) viene prevista la presenza di almeno uno snodo amministrativo atto a fornire i servizi di cui al comma 1.
- Gli snodi amministrativi sono individuati presso strutture della Pubblica Amministrazione e vengono dotati di adeguate risorse umane e tecniche per lo svolgimento dei servizi di cui al comma 1.
Art.4.
Servizi offerti
- Gli snodi amministrativi di cui all’articolo 3 erogano le seguenti tipologie di servizi:
a) diffusione di informazione sulle opportunità derivanti dai finanziamenti europei a valere su risorse dei Programmi regionali, nazionali e delle Direzioni generali della Commissione europea;
b) accompagnamento alla progettazione sui bandi di cui alla lettera a) destinati sia ad Enti locali che a privati cittadini per fare sì che i progetti rispettino i criteri di ammissibilità e le norme previste dai pertinenti Regolamenti europei;
c) informazione, orientamento ed assistenza tecnica alla progettazione per l’avvio di nuove imprese o il rafforzamento competitivo di quelle esistenti;
d) su richiesta degli Enti locali del territorio di competenza dello snodo amministrativo, interventi di assistenza tecnica dedicata per la risoluzione di problematiche specifiche connesse alla programmazione o all’attuazione di progetti a valere su bandi o avvisi finanziati con Fondi ESI;
e) formazione di base e specialistica nel campo del diritto dell’Unione europea e delle tecniche di accesso ai finanziamenti europei;
f) punto di contatto con il Polo europeo di consulenza sugli investimenti come definito dal Regolamento (Ue) 2015/1017 del 25 giugno 2015;
g) alimentazione del portale dei progetti di investimento europei come definito dal Regolamento (Ue) 2015/1017 del 25 giugno 2015;
h) punto di contatto per l’attuazione dei programmi di assistenza tecnica promossi dalla Commissione europea per fornire alle Pubbliche Amministrazioni nazionali supporto tecnico per attuare programmi di riforme;
i) seminari e convegni per sensibilizzare la cittadinanza sui temi all’ordine del giorno dell’agenda politica ed economica dell’Unione quali, ad esempio, la coesione economica e sociale all’interno dell’UE, la cittadinanza attiva all’interno dell’Unione europea, l’istituzione di una società basata sulla conoscenza nonché sui temi caratterizzati da un elevato tasso di innovazione e riconducibili alla cosiddetta quarta rivoluzione industriale . I temi oggetto di informazione possono emergere anche mediante sollecitazioni provenienti dallo specifico contesto territoriale in cui è presente lo snodo amministrativo.
Art.5.
Oneri finanziari
- Agli oneri di cui alla presente legge si fa fronte con le disponibilità del bilancio della Regione, con risorse del Fondo di sviluppo e coesione (FSC) e con risorse dei programmi di sviluppo ed investimento europei (Fondi SIE).
Art.6.
Norma finale
- La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana.
- E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.