“Lo scorso 9 maggio ha ufficialmente avuto inizio la Conferenza sul futuro dell’Europa, fortemente voluta dal presidente Macron, con lo scopo di aprire un processo di confronto democratico e di coinvolgimento dei cittadini per sviluppare la discussione sul proprio futuro, facendo emergere le aspettative e le proposte di cambiamento che nascono dai territori e dalle comunità locali”.
Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, segretario della commissione ARS Esame delle attività dell’Unione Europea e Presidente dell’Intergruppo Federalista Europeo.
“Nella giornata di ieri, mercoledì 23 giugno, è stato approvato dall’Assemblea Regionale Siciliana un ordine del giorno presentato dall’Intergruppo Federalista Europeo con l’obiettivo di impegnare il Presidente, gli organi interni competenti e le Commissioni permanenti a promuovere la partecipazione attiva ai lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa – continua l’On. Cafeo – anche mediante l’elaborazione diretta di proposte e iniziative da far confluire sulla piattaforma digitale interattiva messa in campo dalla UE”.
“L’OdG presentato impegna inoltre il Governo regionale a sollecitare e sostenere la partecipazione alla
conferenza degli enti locali siciliani, coinvolgendo anche l’ANCI e l’AICCRE, nonché delle forze sociali e della società civile siciliana, anche attraverso la produzione di materiale informativo e la collaborazione con gli uffici regionali della rete Europe Direct – prosegue l’On. Cafeo – senza dimenticare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado nonché tutto il mondo delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, accademico e delle realtà dell’associazionismo”.
“Partecipare alla Conferenza sul futuro dell’Europa non deve diventare soltanto un atto formale ma
sostanziale e soprattutto spontaneo – conclude l’On. Cafeo – sia perché guardando alla drammatica crisi provocata dalla pandemia si è avuta ancora una volta la confermato della centralità del quadro europeo nonché della necessità, per le nostre comunità, di reagire unite rafforzando la solidarietà reciproca, sia perché la sfida posta alla nostra società e ai nostri territori dalla transizione ecologica e digitale richiede investimenti e risorse che non sono disponibili a livello nazionale e che devono essere reperite a livello europeo”.