“La ripresa dei casi di Covid-19 in Sicilia, sebbene preoccupante e da tenere sotto stretta osservazione, non può far dimenticare gli altri problemi cronici della nostra sanità, a cominciare dalla sostanziale impossibilità per le donne di avvalersi della legge 194, a causa di uno spropositato numero di medici obiettori e i conseguenti tempi di attesa biblici per il numero esiguo di specialisti rimasti”.
Ad intervenire è il Parlamentare regionale di Italia Viva Giovanni Cafeo, Segretario della III commissione Ars Attività Produttive.
“Proprio quando il ministero cambia il protocollo per l’utilizzo della pillola Ru486, semplificando la procedura, la Sicilia si scopre ancora una volta incapace a fare applicare una legge che è anche un diritto per le donne – spiega Cafeo – per questo chiedo all’assessore Razza e alla Presidente della Commissione Sanità, On. La Rocca Ruvolo di calendarizzare al più presto la discussione del mio Ddl presentato già ad ottobre del 2018, a difesa della concreta applicazione del diritto delle donne disposto nella Legge 194, il diritto cioè di praticare l’aborto, il diritto alla salute, alla cura, all’autodeterminazione, a una scelta libera e personale, soggettiva e inappellabile”.
“La novità principale del Ddl riguarda l’obbligo di indire concorsi per la sanità pubblica destinati esclusivamente a medici non obiettori – conclude l’On. Giovanni Cafeo – non certo per motivi etici o morali, ma più concretamente per garantire l’attuazione della legge e la non interruzione di un pubblico servizio, questo sì davvero contra legem, assicurando così alle donne il miglior supporto medico possibile in tempi ragionevoli”.