Fabrizio Micari, la sfida gentile ma già molto chiara
Mentre è in corso la preparazione per il secondo week end del nostro giro in camper in provincia di Siracusa, ieri ho avuto modo di conoscere Fabrizio Micari, il candidato scelto dalla coalizione di centrosinistra per guidare la Sicilia nei prossimi 5 anni.
Devo dire onestamente che il nome del rettore Micari all’inizio mi aveva colto un po’ di sorpresa, non certo per la caratura morale e professionale del personaggio, sicuramente impeccabile e autorevole, quanto per la pressoché totale inesperienza politico-amministrativa, elemento che solitamente per chi si candida a guidare una regione complessa e articolata come la nostra sembrerebbe imprescindibile.
In realtà, è bastato conoscere ed ascoltare di presenza il candidato Micari nelle sue prime uscite siracusane, senza alcun filtro mediatico, per capire quanto i miei dubbi fossero infondati. In particolare due sono stati i punti che mi hanno più colpito e cioè da una parte l’attenzione verso i giovani, forse prevedibile vista la sua provenienza accademica seppur non condita dai soliti discorsi pieni di retorica ma basata sull’esigenza di un sostegno concreto, a cominciare dalla formazione; dall’altra il suo incessante puntare alla modernizzazione delle infrastrutture e sul rilancio dell’impresa, sotto forma di incentivi per le startup ma anche mediante strumenti per l’accesso al credito e sostegno alle imprese già attive.
Si tratta, se avrete la bontà e la pazienza di seguire il nostro percorso, di buona parte del nostro programma, basato su territorio (e quindi anche infrastrutture) e comunità (giovani, lavoratori, imprese).
Di fatto, eravamo d’accordo ancora prima di conoscerci…e mi sembra un buon presupposto per provare a rilanciare la nostra bella Sicilia!