Gestione della zona rossa in Sicilia, l’On. Cafeo: “Il Governo Musumeci persevera negli errori, l’inedia rischia di dare il colpo di grazia al tessuto produttivo”
“Nella gestione della zona rossa in Sicilia il Governo Musumeci rischia non soltanto di ripetere gli errori commessi nel corso della prima ondata, per certi versi parzialmente giustificati dal contesto totalmente inedito, ma se possibile di aggravare la situazione, nonostante le ripetute sollecitazioni da parte delle categorie produttive ingiustamente lasciate chiuse”.
Ad intervenire è il parlamentare regionale di Italia Viva Giovanni Cafeo, Segretario della III Commissione Ars Attività Produttive.
“La prima settimana di zona rossa è già trascorsa – ricorda l’On. Cafeo – cosa aspetta il Governo a recepire la richiesta di apertura delle toelettature per animali approvata come raccomandazione nel mio ordine del giorno? Proprio come la scorsa primavera, l’approccio alle chiusure è stato quello di limitarsi ad elencare codici Ateco su carta, ignorando le istanze e i protocolli adottati dalle categorie che al contrario in altre regioni d’Italia hanno ottenuto la ripresa in sicurezza delle proprie attività, basti pensare, oltre alle toelettature anche al settore della pesca sportiva e al piccolo artigianato d’eccellenza.”
“Se sbagliare è umano, perseverare resta comunque diabolico – ricorda Cafeo – così come rimane “diabolico” evitare a prescindere di assumersi le responsabilità per una situazione che, nei fatti, ha reso la Sicilia da zona appena lambita dalla pandemia a regione quasi sempre al vertice per numero di contagi”.
“Abbiamo più volte sostenuto la necessità di anteporre alla polemica politica il sostegno alle istituzioni impegnate ogni giorno nella lotta al Covid – continua l’On. Cafeo – ma è ormai evidente che la situazione è sfuggita di mano e la strategia del Presidente Musumeci e dell’assessore Razza non può limitarsi ad uno scarico di responsabilità”.
“Insieme alla crisi sanitaria, è l’inedia il nemico più pericoloso della Sicilia – conclude l’On. Cafeo – anche perché governare il destino del suo tessuto produttivo è molto più complicato rispetto a emettere ordinanze sull’onda delle emozioni ma scollegate dalla realtà”.